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OPINIONE: L’odio profondo della sinistra per il popolo e la Francia

May 06, 2017

Sono lontani gli anni in cui la sinistra italiana ed europea andava a prendere i propri voti nelle fabbriche e nei mercati, con l’appeal di chi difende i diritti dei lavoratori e degli oppressi, contro la grande finanza, la globalizzazione, le delocalizzazioni, la menomazione dello stato sociale.

 

Il mondo, si sa, cambia e con esso cambia anche il rapporto della politica con l’elettorato, il modo di veicolare un messaggio e soprattutto cosa quel messaggio esprima. Il fatto che in Francia tutti i grandi partiti di sinistra abbiano detto di sostenere il candidato “centrista” (così che piaccia a tutti) Macron denota la reale sconfitta della gauche d’oltralpe ed in generale europea.

Assistiamo infatti ad uno stravolgimento valoriale senza precedenti, che vede chi prima si credeva paladino dei diritti sostenere un uomo che nella sua vita, politica e lavorativa, ha favorito quei fenomeni tanto odiati.

Ma perché, nel 2017, tutti sono schierati contro Marine Le Pen, portandola quasi certamente alla sconfitta?

Semplice, poiché Marine sta riuscendo dove loro hanno inevitabilmente, obiettivamente fallito; portare speranza e voglia di cambiamento in chi non ne ha più, credere nella propria nazione difendendola da chi negli ultimi decenni l’ha esasperata, distrutta e derisa.

Ci fanno credere che sia migliore respingere una donna di destra poiché “fascista”, piuttosto che quegli islamici che hanno portato il sangue nei Boulevard parigini e nizzesi.

Ci fanno credere che Macron sia un giovane studente di provincia che vuole cambiare il mondo, quando è un uomo indissolubilmente legato agli anfratti più grigi di questo continente.

Tutto ciò condito da un’informazione non più tale che definisce populista chiunque apra bocca a difesa della propria Patria, o nazionalista chi ne voglia riconoscere e valorizzare le bellezze; ho sempre creduto nella divisione tra destra e sinistra che oggi qualcuno mette in dubbio, ma quello su cui oggi ho dei dubbi è cosa voglia dire sinistra e cosa destra.

Ho seguito tutta la campagna francese, leggendo articoli e opinioni, guardando dibattiti e scontri, cercando di capire il mondo entro il quale i candidati si scontrassero.

Ho capito che chi è considerato di destra piace nei sobborghi e nelle periferie, luoghi una volta rossi, oggi slegati dal mondo reale delle grandi città.

Ho assistito alla disfatta dei partiti, distrutti dinanzi a due forze anti sistema come Le Pen e Melenchon, figli di schieramenti opposti, con idee non troppo diverse.

Ho visto il sistema proporre il nuovo che piace al vecchio, senza idee e privo di personalità, amore e voglia.

Non so a cosa tutto questo porterà in quanto personalmente mi fido poco dei sondaggi, i quali credono di rappresentare i popoli meglio dei popoli stessi, ma ciò che è certo è che Marine Le Pen ha già vinto perché è riuscita a rappresentare quella Francia libera, forte, e a testa alta.

Seneca diceva che colui che è coraggioso è libero, ed oggi se fossi francese lo sarei a dispetto di ciò che mi dicono tutti e farei una scelta, chiara, per amore del mio paese, votando Marine Le Pen. 

EDOARDO VENTURINI

April 21, 2017

Le elezioni di domani, gli attentati, la paura, la voglia di cambiare. Così la Francia deciderà la storia dell'Europa.

 

Il 23 aprile 2017, potrebbe diventare un giorno cruciale per la conformazione geopolitica dell'Europa e del mondo. Sino a quest'anno infatti le elezioni transalpine non avevano rivestito un ruolo cruciale, e seppur riscuotessero un interesse legittimamente ampio, non erano ritenute al pari di quelle americane, decisive al fine degli equilibri politici.

Quest'anno però è diverso.

La storia ci insegna che questa è composta di fasi, periodi, ed epoche;

Oggi la Francia, il paese ispiratore della più grande rivoluzione di idee della storia dell'umanità, quella che ha portato a  "Libertè, Egalitè, Fraternitè", vive uno dei momenti più tristi della sua storia.

Da quell' 8 gennaio 2015, con l'attacco a Charlie Hebdo, si sono susseguiti decine di atti terroristici, che hanno raggiunto l'apice con i massacri del Bataclan di Parigi  e della Promenade di Nizza, per poi culminare ieri sera nell'uccisione di un poliziotto su Campi Elisi, vero centro culturale della Ville de Lumiére.

Il popolo francese ha capito bene che da quello che sceglierà domenica dipenderà il futuro della propria nazione, e non solo.

 

Osteggiata da tutti, ritenuta una post fascista, Marine ( che non ama più vedere affisso in maniera lampante il suo cognome Le Pen) è riuscita a ridar voce non solo a quella parte di elettorato tradizionalmente di destra, ma anche agli operai di Normandia, da sempre comunisti, oggi schiacciati dalla crisi e delusi ( come chiunque non viva a Montmorency ) dalla globalizzazione e dall'Europa. 

Una parte di popolo non più incondizionatamente diligente alle scelte dei partiti, ha voglia di respirare un'aria nuova, che non sia quella socialista o repubblicana, e nemmeno quella profusa da Emmanuel ( Renzi ) Macron, che per quanto voglia discostarvici, appartiene a quella elitè culturale maggiormente avulsa dai reali problemi della società francese. 

Oggi Marine ha davvero la possibilità di vincere, per merito suo e non grazie agli attentati come ignobilmente dice qualcuno, in quanto unico candidato, ( in parte ci è riuscito Melenchon ) in grado di carpire i sentimenti dei francesi, i quali come ben sanno,nella matita che crocetterà il nome del candidato scelto, racchiudono la storia del loro Paese e del mondo intero.

L’Olanda rimane a Rutte

March 15, 2017

Le prime elezioni di questo 2017, dato per assodato ormai che in Italia non si voterà quest’anno, tranquillizzano Bruxelles. A vincere infatti è il Premier uscente Rotte che argina i populisti di Geert Wilders i quali comunque aumentano la propria rappresentanza parlamentare da 15 a 19 membri. 
La Camera bassa del regno d’Orange sarà infatti molto variegata visto che il sistema proporzionale consente alla lista con lo 0,67% dei consensi di ottenere un seggio su 150.
Il rieletto primo ministro sarà costretto dunque ad una folta coalizione con i social democratici, i verdi e altre liste minori per formare un nuovo esecutivo caratterizzato perciò da un’ampia disomogeneità. Prove generali per aprile dove sarà un tutti contro Le Pen?

La Francia al bivio elettorale

March 13, 2017

Si avvicinano le elezioni presidenziali francesi che si terranno il prossimo 23 aprile, mentre il ballottaggio il 7 maggio. I candidati principali per l'Eliseo sono 5: Marine Le Pen, François Fillon, Emmanuel Macron, Benoît Hamon e Jean-Luc Mélenchon.

Marine Le Pen è la candidata del Front National, partito dell'ultradestra. Con lei "il francese prima di tutto". In caso di vittoria ha promesso che effettuerà una moratoria nei confronti dell'immigrazione irregolare. Sostiene che la Francia debba uscire dall'euro per rintrodurre il franco e che venga sospesa l'area Schengen, inoltre è da sempre contraria all'adesione della Francia alla Nato. È una donna fortemente attaccata ai valori della laicità, lo possiamo vedere anche dal fatto che abbia dato ruoli importanti a gay dichiarati all'interno del Front National. La Le Pen è data favorita al primo turno ma molto probabilmente non riuscirà a vincere visto che gli altri candidati faranno di tutto per contrastarla. 

François Fillon è il candidato del partito repubblicano, il candidato del centrodestra conservatore, anche se all'interno del suo partito, Les Républicains, possiamo trovare numerosissime correnti. Fillon è fortemente liberale ed europeista, da sempre favorevole all'Unione Europea e all'euro. Per lui la Francia e l'Europa devono sostenere una politica di integrazione nei confronti degli immigrati. Nei sondaggi è fortemente in calo dopo i suoi guai con la giustizia e non è escluso un suo ritiro. 

Emmanuel Macron è il candidato del partito politico En Marche! È il candidato di centro ma è più vicino agli elettori di centrosinistra, proveniva infatti dal Partito Socialista. È liberista ed è un europeista massimamente convinto. Sostiene la promozione di molti diritti civili e sociali. È il più favorito per l'Eliseo, infatti al ballottaggio sconfiggerebbe di molto la Le Pen. 

Benoît Hamon è il candidato del Partito Socialista, il partito dell'attuale Presidente Hollande. Secondo i sondaggi il PS è diventato ormai il quarto partito della Francia sia perchè molti elettori non si riconoscono in esso sia per la numerosa presenza di candidati di sinistra alle prossime presidenziali. 

Jean-Luc Mélenchon è il candidato del Partito di Sinistra, nato alcuni anni fa da una scissione dei Socialisti. Rappresenta l'ala più di sinistra, è appoggiato infatti anche dai comunisti.

Manca ormai poco più di un mese per scoprire chi sarà il successore di Hollande, se continuerà la linea dell'attuale Presidente o se sarà totalmente stravolta. 

 

Di Luca Vidoni

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