La Boschi come Claire Underwood
- Edoardo Venturini
- 24 apr 2017
- Tempo di lettura: 3 min

Qualunque uomo ami la politica e veda House of Cards vorrebbe possedere un po’ del carattere di Frank Underwood ( Kevin Spacey ) fatto di decisionismo e cinismo, uniti in una salsa esaltante.
Sullo scenario politico attuale non c’è nessuno in cui si possano riscontrare questi requisiti, forse perché il “presidente” Underwood li mostra nel chiuso delle segrete stanze del potere americano, non sfoggiandoli più di tanto agli elettori che lo dovranno votare.
La figura cardine della serie americana è comunque una donna, nonché moglie di Frank, First lady degli Stati Uniti e candidata VP del Partito Democratico, Claire Underwood.
Claire, interpretata da una divina Robin Wright, proviene da una ricca famiglia borghese della provincia, lotta al fianco del marito sin dalla prima campagna elettorale per il congresso, ed è una vera icona di stile, amata nelle piazze per la sua capacità di possedere gli elettori, e temuta nei palazzi per la sua freddezza sulle decisioni da prendere.
Se potessimo trovare una somiglianza, seppur non del tutto congruente, con una donna attualmente in sella a qualche poltrona nostrana, quella sarebbe senza ombra di dubbio, Maria Elena Boschi.
@Meb come si chiama su Twitter, nonostante abbia notevolmente ridotto il suo appeal su molti elettori per via degli scandali che l’hanno colpita, è senz’altro l’unica nell’emiciclo di Montecitorio (per non parlare del governo) a poter essere paragonata alla “First Lady” d’Oltreoceano; perché?
Sin dal giorno del giuramento del Premier Renzi, era saltata agli occhi di tutti, per la sua estrema eleganza, implementata dalla giovane età, oltre che per il fatto di essere additata come la vera unica consigliera di cui Matteo si fidasse.
Maria Elena Boschi inizia il suo incarico di ministro per le riforme, facendo interviste a destra ed a sinistra e ricevendo apprezzamenti dalle medesime parti politiche; il lavoro continua, i mesi passano, e dopo due anni la agognata riforma costituzionale viene approvata in ultima lettura al Senato. La ministra è il centro del mondo, viene baciata da tutti, anche da chi le voterà contro, e sui tg la sua figura appare iconica, divina, luminosa.
Dopo aver conquistato la ribalta del mondo politico, gli scandali, come successo agli Underwood, colpiscono anche lei.
L’affaire Banca Etruria la mette alle strette, c’è chi vuole la sua testa, in Parlamento vengono bocciate due questioni di sfiducia, lei si difende, rimanda al mittente le accuse, dichiara di non avere nessun conflitto di interessi in capo e prova ad andare avanti. Da qual giorno però qualcosa cambia, si rompe un filo che aveva indissolubilmente legato la First Minister ai tanti che vedevano in lei una possibile alternativa allo stesso Renzi. Ma il peggio deve ancora venire.
Il 4 dicembre 2016 milioni di italiano sono chiamati ad esprimersi sulla Riforma della costituzione, i sondaggi sono incerti, i palazzi tremano e trema anche Maria Elena che su questo provvedimento ha visto la nascita della sua carriera politica e del suo consenso.
Due giorni prima del voto è a Napoli, scintillante al teatro San Carlo, per la prima dell’Otello di verdi; tra selfie e sorrisi sembrano un ricordo lo scandalo e gli attacchi politici, ormai Maria Elena è pronta a prendersi la sua rivincita.

Alle 23 del 4 dicembre escono i primi exit poll che rivelano chiaramente che il No alla sua riforma ha prevalso di 20 punti, e le dimissioni sembrano ormai un passo certo, immancabile, quasi posticipato.
La mattina la ministra esce da Palazzo Chigi struccata e priva del solito charme che l’aveva fatta notare a tutti nei precedenti due anni. Sembra la fine.
Quella sera però, Meb avrà visto l’ultima puntata della quarta serie di House of Cards, e imitando la forza di Claire ha deciso di andare avanti – rimangiandosi la promessa di lasciare la politica in caso di sconfitta – continuando a guardare il Palazzo ab interno.
Oggi è sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio ma aspettiamo con ansia la quinta stagione.
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