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Perché da destra non dobbiamo ammirare Trump.

  • Edoardo Venturini
  • 3 apr 2017
  • Tempo di lettura: 2 min


L’8 novembre 2016, con stupore di tutti, Donald Trump ha sconfitto nelle elezioni presidenziali americane Hillary Clinton divenendo il quarantacinquesimo Commander in Chief degli Stati Uniti d’America. Fino a qual momento la politica italiana, che stava vivendo un momento turbolento in vista del referendum costituzionale culminato poi nella clamorosa sconfitta renziana, non si era mai esposta in maniera chiara dichiarando chi avrebbe preferito come inquilino della Casa Bianca. Solo alcuni come Matteo Salvini erano schierati fin dall’inizio con il magnate newyorkese, mentre altri (la maggior parte) sostenevano di non amare nessuno dei candidati e di accettare quello che sarebbe stato il verdetto del popolo americano. Una volta arrivato però, come spesso accade in Patria, sono stati in molti a mutare le proprie idee circa il nuovo Presidente americano, e da destra a sinistra non sono mancati elogi; oggi però voglio spiegarvi perché, chi come me si ritiene di destra o centrodestra – chiamatelo come preferite- non debba vedere in Trump un modello da emulare, né una figura a cui aspirare. Donald infatti rappresenta in pieno quella parte di società avida e ipocrita che la destra combatte, racchiusa nei palazzi al pari della sinistra elitaria, e che gira in elicottero. Chi come noi conduce le proprie battaglie da destra sa di dover compiere uno sforzo maggiore degli altri, di combattere non solo per far prevalere le proprie tesi, ma anche per sconfiggere un certo retaggio che ci accusa di essere legati ancora ad ideologie del passato. Le ultime decisioni del neo- Presidente non rispettano i valori che la nostra parte difende; destra è cultura, patria, identità, rispetto, bellezza e tradizione. Ecco perché non è giusto esultare quando Obama, per fortuna, cedette dinanzi alla richiesta degli indiani Sioux di non far passare un oleodotto nelle loro terre sacre, e stare in silenzio quando Trump revoca quel divieto e distrugge secoli di religione. È sbagliato rimanere indifferenti dinanzi alle scellerate politiche ambientali decise dall’Amministrazione americana, che credendo il riscaldamento globale una finzione, ha stabilito che implementerà l’utilizzo di carbone e petrolio, portando il nostro mondo dinanzi a scenari pericolosamente oscuri. È deprecabile esultare quando la Politica, in nome di pur legittime decisioni, impedisce a bambini di pochi mesi di giungere in America per compiere trapianti di organi, in nome di un ordine preso non in base al diritto ma in base al passaporto. La destra non è questo, la politica non è questo. Politica è credere di voler cambiare il mondo ed impegnarsi sin da giovani per migliorarlo, battersi per le proprie idee in ogni luogo, studiando ed approfondendo. Ecco perché pur rispettando in maniera sacrosanta la decisone presa democraticamente dal popolo americano, che altri poiché non rispecchia il proprio punto di vista vorrebbero cambiare, dico di non prendere a modello colui il quale modello non è, oltre a non considerare Trump di più di un ottimo imprenditore con lo sfizio della politica.

 
 
 

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