Direzione (ospizio) Italia.
- Edoardo Venturini
- 16 mar 2017
- Tempo di lettura: 2 min

I dati dell’Istat usciti il 6 marzo dimostrano che l’Italia, oltre ad avere un saldo molto sfavorevole per ciò che riguarda il debito pubblico ed il PIL, ha un’altra grave questione che la vede con un (evidente segno meno?): quello delle nascite di bambini. Stiamo lentamente diventando un paese di vecchi adatto ai vecchi, non riusciamo più ad attrarre operatori di mercato, ricercatori e giovani talentuosi desiderosi di studiare la nostra arte, ma in cambio riusciamo a far partire centinaia di migliaia di under 30, perlopiù con alte qualifiche accademiche.
In sintesi, l’età media del nostro paese è salita a 44,9 anni, ma in realtà questo dato è inficiato dalla quantità di migranti che ottengono la nazionalità italiana, i quali essendo giovani abbassano la media della Nazione.
Questo non è un problema di minore importanza, anzi. Il resto del continente cresce non solo economicamente, ma anche dal punto di vista natale e attrae sempre più giovani qualificati o meno.
Per evitare di diventare un paese con la dentiera è necessario preventive piuttosto che curare in seguito cercando di evitare le cause a monte del problema.
In tutto ciò la classe dirigente, di governo, parla di legge elettorale, maggioritaria, proporzionale, a collegi uninominali o plurinominali, non riuscendo a tastare i problemi reali delle persone, di un popolo in cerca di una strada da seguire, sempre più diviso tra poveri e ricchi, e purtroppo sempre meno giovane.
Ecco perché dobbiamo essere noi a sollecitare chi governa, ad attuare politiche efficienti e non pubblicitarie nei confronti di chi cerca lavoro e non lo trova o di chi studia ma poi rimane disoccupato.
Ma tanto si sa, il seggio preme più del futuro.
Di Edoardo Venturini
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